giovedì 14 agosto 2014

Al di là dei sogni.

Non volevo fare il solito post sulle ferie.
Ma qualcosa bisogna pur scriverlo, insomma.
Partiamo dal fatto che sono stata obbligata dalla mia bellissima DittaFrullatore a fare le ferie a luglio. Con una delle mie armi di convincimento (le lacrime, arma che ahimé uso quasi sempre involontariamente) sono riuscita a strappare anche la prima di agosto. 

In totale, mi sono eclissata da DittaFrullatore per ben due settimane e mezzo. Eclissata in parte, in realtà, perché mi sono fatta mettere la posta del lavoro sul cellulare, così almeno ho tenuto vagamente monitorata la situazione per sapere cosa mi aspettava al mio ritorno.

Ma il nido era pagato anche se in realtà eravate via? Sì.
Ma quindi ora, in piena settimana di Ferragosto, tu sei al lavoro? Sì.
E il Nano? E Cody? Loro, partiti ovviamente con me a luglio, sono ancora via.
E tu sei a Milano da sola? Sì.

E come diceva una battuta de "Il Diavolo veste Prada": Amoilmiolavoro, Amoilmiolavoro, Amoilmiolavoro. O meglio, Miservelavorare. Ecco.
Quindi sono qui, a buttare giù i ricordi dell'ormai compianta vacanza coi miei uomini.

Vacanza avventurosa, quest'anno. Tre cuori e una tenda. Mai provata prima, a causa del tempaccio che tra giugno e luglio ha infestato tutto il nord Italia. Il post su come NON affrontare una vacanza in tenda è già in fase di creazione.

Destinazione, un campeggio sul Gargano.
Posso solo dire che è stata una vacanza davvero meritata, per noi tre. Meritata e bellissima. Problemi logistici con la tenda, in fondo, pochissimi. Bibi è stato bravissimo con il vasino, la spiaggia era stupenda e il Gargano, che non avevo mai visitato, ci è piaciuto davvero tanto. 
Unica pecca, che anche in alta stagione dalle 13 alle 17 è tutto chiuso. Musei, supermercati, negozi. Anche nel centro dei paesini più frequentati, tipo Vieste o Peschici. Che ci vuoi fare, fanno la siesta. 

Dopo 12 giorni di noi tre, abbiamo raggiunto i nonni materni in zona Pescara. In questo momento invece, Cody e il Nano sono in Calabria, con Ursula & Co. Li raggiungerò per il weekend, per spegnere le 3 candeline del mio piccolo grande amore.

In questi 12 giorni il nostro piccolo Principe ci ha deliziati con chicche di ogni tipo.

"Mammapapà, io non voglio più viveue a Milano, io vivo in tenda al maue"
(Seeeee magari figlio mio, magari)

"Io sono stanco, mi addoumeuei qui sulla sedia"

(dopo un predicozzo sull'importanza di stare fermo, quando in campeggio passa una bici, e di non mettersi a correre a zig-zag verso la bici stessa) "Io voglio una bici piccola, piccolissima, piccola così, e poi la uegalo alla mia Matilda" (Bambina di Sorella, in arrivo a fine ottobre)

Dopo due notti in tenda, il Nanetto ha imparato ad aprire da solo la zip della sua cameretta, e la mattina ci trovavamo a "seguire" i suoi movimenti dai rumori che faceva, fino a trovarcelo, trionfante, nel letto.

Una sera, ha fatto una cacca delle dimensioni di una melanzana sul  tappeto all'ingresso della tenda.

Assorto nel gioco con una bimba più grande, si è lanciato in mare senza braccioli, bevendo litri di acqua e facendo venire un infarto a noi due.

Accanito assassino di formiche e ragni (colpa mia, lo ammetto, non ho potuto nascondere la mia fobia e temo di avergli trasmesso l'odio per gli aracnidi) si è invece appassionato alle coccinelle, anche se dopo un po' finisce inevitabilmente per ucciderle, a furia di accauezzalle.

Ci ha detto una quantità innumerevole di volte che siamo bellissimi, buavissimi, che ci ama e che siamo la mamma e il papà del mondo, e che lui voleva stare con noi per tutto il mondo
Ci ha detto una quantità innumerevole di volte che siamo bellissimi, buavissimi, che ci ama... mentre lo sgridavamo, per distrarci.

Si è stupito del rumore della pioggia sulla tenda e ha inventato, insieme a suo padre, il gioco di Cremino, un bambino invisibile che quando ti tocca ti sporca di crema solare. Al grido di "arriva Cremino", siamo riusciti a spalmargli la protezione solare tutte le mattine.

Parla a tratti con una esse buffissima, tipo zeppa, a tratti sembra che dica la erre, ma poi ci ripensa. In compenso imita l'inglese in una maniera che fa morire dal ridere.

Insomma, io sono rientrata. Ma domani li raggiungo per un weekend. In fondo, lavorare a Milano ad agosto non é la cosa peggiore che poteva capitarmi... 

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