domenica 8 marzo 2015

Ultime dalla famiglia.

Non aggiorno il blog da agosto.
Mica male.
Diciamo che ho pochissimo tempo, e quel poco che ho lo uso per azioni necessarie alla mia sopravvivenza, tipo lavarmi, cucinare, pulire casa…. E poi lavoro lavoro lavoro.
Qui in Dittafrullatore il ritmo è aumentato, se possibile.

Dopo l’estate, ispirata dal fatto di non aver quasi fatto vacanze e dall’insorgere di attacchi di panico mattutini, prima di entrare in ufficio, mi sono pure guardata intorno.
Ho mandato qualche curriculum, e ho pure fatto un colloquio. Poi ho cambiato idea. Resto dove sono, e metto in atto un piano B. Che per ora non sto a spiegare, metti che qualcuno di Dittafrullatore finisce sul mio blog.
Intanto, però, gli attacchi di panico se ne sono andati – quasi. Riesco, a giorni alterni, a passare del tempo di qualità con il Nano. Il tempo di qualità con Cody diciamo che è quello che passiamo tra le 10 e le 11 di sera sul divano… dormendo, cosa avete capito?
Però almeno siamo nello stesso luogo fisico, il nostro divano appunto.

Da agosto, il Nano ha imparato a dire la esse, tipo Jovanotti, la effe, e anche una specie di zeta. Insomma, parla sempre meglio, coniuga i congiuntivi meglio di qualche collega che ho in ufficio ed è sempre pieno di energie. Così pieno che persino la maestra di ginnastica lo riprende, perché “anche se siamo in palestra e stiamo facendo il tappeto elastico puoi stare fermo tre secondi”. A scuola, durante l’ora della nanna, Suor Raquel lo invita gentilmente a dormire: “Adesso basta, ora vai a dormire in piedi in corridoio” (imitazione fornita dal Nano stesso).  A casa si arrampica ovunque, con il risultato che settimana scorsa è caduto di testa dal tavolo della sala dei miei. Per fortuna non si è fatto troppo male.

Da agosto, ho anche perso due chili. Se proprio vogliamo guardare.

A ottobre ho passato una serata in discoteca con Cody, per un post-matrimonio di amici (suoi), dove la sposa aveva gli anfibi sotto l’abito e ho bevuto mega mojiti condividendo la cannuccia con sconosciuti e ho ballato fino alle 6 del mattino. Gli amici di Cody mi hanno detto che reggo l’alcool meglio di mio marito e in fondo mi sono divertita. Ma non è più la mia vita, quella da discoteca, diciamo. E anzi, ora che ci penso bene non lo è mai stata. Però è ancora divertente sbronzarsi con semi-sconosciuti e ballare e limonare (con Cody, of course) in discoteca e uscire alla fine con le orecchie ovattate.

Il primo Novembre, poi, Sorella ha partorito una minuscola Matilda Sofia, che somiglia al 50% al suo papà, e al 50% a me da piccola. O almeno, io la vedo così. Sabato la battezziamo e sarò la madrina, emozionata e felice. Non le ho ancora scritto il biglietto e il regalo è buttato da qualche parte in fondo a un armadio… ma ce la posso fare. Sarà il mio primo battesimo da madrina, nonché il mio primo battesimo ad alto tasso di parenti Suditaliani, e non vedo l’ora.

Da agosto, infine, ho capito alcune cose. Che ho paura del cambiamento, forse come tutti. Perché Dittafrullatore mi fa incazzare, mi frustra, non mi fa mai sentire all’altezza… ma quando ho visto che potendo potevo rischiare e andarmene, non me la sono sentita. Ho pensato che qui, nonostante tutto, un po’ mi sono affezionata alle persone, e al lavoro, e il lavoro ormai lo so fare. E anche se non si abbassa mai la guardia, e non si può usare il cellulare mentre sei in ufficio, e  le pause sono cronometrate e io spesso nemmeno le faccio, e la mia collega di scrivania (l’unica che fa il mio stesso lavoro in azienda) sa essere davvero una strega… in realtà io ho paura di cambiare. Di ricominciare e magari rischiare, e magari trovare una ditta che non paga lo stipendio tutti i mesi o chissà, dove magari la tensione è più alta che qui. Anche se di quest’ultima cosa non sono sicura.
Ho capito anche che vorrei dare delle COSE a Nano, delle COSE per le quali servono SOLDI, e per avere questi soldi bisogna lavorare. Che il sogno della mamma casalinga felice, che cucina le crostate e fa la spesa al centesimo, non mi corrisponde. Che invece adesso ci stiamo mettendo a cercare casa e vorrei poter comprare un appartamento grande, spazioso, e questo costa. E con uno stipendio solo non ce la faremmo. Ecco, per tutte queste cose sto provando a resistere.

Infine, ho pensato che quando avrò un attimo, vorrei continuare a condividere qualcosa di me sul blog, perché mi piace scrivere e sapere che qualcuno (pochi, pochi) mi legge.

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