Estate magra, questa.
No, non magra io. Figuriamoci.
Lavoro nuovo, azienda piccola, e quindi il massimo che ho potuto
ottenere è stata una settimana ad agosto, da attaccare al provvidenziale
“ponte” del 15.
La sera del 14 agosto ho preso un aereo e mi sono ricongiunta a Cody e
al Nanetto, in Puglia con la famiglia di lui già dal 5. Sic. E oggi, 25 agosto,
sono già di nuovo in ufficio.
Tattaratà, facciamo il bilancio di questa vacanza.
Ore di sonno recuperate: abbastanza tante, direi.
Volte in cui ho recuperato correndo il Nano che stava per affogarsi in
un centimetro di acqua a riva: circa 430.
Pannolini usa e getta cambiati: circa 60. (Ma quanto costano? E
soprattutto, quanto puzzano? Viva i lavabili!)
Volte in cui mio figlio ha mangiato composto, utilizzando correttamente
o quasi la forchetta: 0.
Volte in cui ha mangiato tutto: parecchie.
Scottature solari: solo due!
Nuovi bambini con cui Bibi ha giocato: almeno 10.
Telefonate di auguri per i due anni del Nano: tante J
Sclerate a causa dei nonni: pochissime, mi stupisco di me.
Arrosticini mangiati in due cene consecutive (in Abruzzo, ovviamente,
seconda tappa del viaggio): totale 25.
Volte in cui siamo usciti dimenticando a casa il ciuccio, con successivo
rientro a casa: almeno 4.
Volte in cui siamo usciti dimenticando a casa il ciuccio ma senza
rientrare a prenderlo, perché quando ce ne siamo accorti eravamo già troppo
lontani, con successive scenate tragiche per tutta la sera/giornata/pomeriggio:
almeno 2.
Momenti di nostalgia del pancione: 45.
Baci ricevuti dal Nano: ben 187, di cui non richiesti 23.
Volte in cui ho cercato di dissuaderlo da smanacciamenti pubblici del
suo pisello: 197. Volte in cui sono effettivamente riuscita a dissuaderlo: 8.
Telefonate dal lavoro: 1, rapida e indolore.
E poi… Compleanno del Nano: celo; Inizio della fase dei “perché?”:
celo; Piacevole aperitivo in un castello abruzzese, circondata da meno
piacevoli figli di papà: celo; stella cadente vista: celo; vicini di ombrellone
rumorosi: celo; folla di ferragosto in spiaggia: celo; grigliata con abbuffata
di costine: celo; rientro a Milano sotto la pioggia: celo.
Insomma, tengo nel cuore l’immagine di Bibi felice che nuota nella sua
ciambellina gonfiabile, i riflessi del sole sull’acqua, la voce del mio cucciolo
che dice “Guadda, mamma, un tatto (sasso)! A che coda tevve?” e che prima della
nanna mi cerca e dice “Mamma, voio te”.
Buon rientro in ufficio.
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