lunedì 26 agosto 2013

Wake me up when september ends

Estate magra, questa.

No, non magra io. Figuriamoci.
Lavoro nuovo, azienda piccola, e quindi il massimo che ho potuto ottenere è stata una settimana ad agosto, da attaccare al provvidenziale “ponte” del 15.

La sera del 14 agosto ho preso un aereo e mi sono ricongiunta a Cody e al Nanetto, in Puglia con la famiglia di lui già dal 5. Sic. E oggi, 25 agosto, sono già di nuovo in ufficio.

Tattaratà, facciamo il bilancio di questa vacanza.

Ore di sonno recuperate: abbastanza tante, direi.
Volte in cui ho recuperato correndo il Nano che stava per affogarsi in un centimetro di acqua a riva: circa 430. 
Pannolini usa e getta cambiati: circa 60. (Ma quanto costano? E soprattutto, quanto puzzano? Viva i lavabili!)
Volte in cui mio figlio ha mangiato composto, utilizzando correttamente o quasi la forchetta: 0.
Volte in cui ha mangiato tutto: parecchie.
Scottature solari: solo due!
Nuovi bambini con cui Bibi ha giocato: almeno 10.
Telefonate di auguri per i due anni del Nano: tante J
Sclerate a causa dei nonni: pochissime, mi stupisco di me.
Arrosticini mangiati in due cene consecutive (in Abruzzo, ovviamente, seconda tappa del viaggio): totale 25.
Volte in cui siamo usciti dimenticando a casa il ciuccio, con successivo rientro a casa: almeno 4.
Volte in cui siamo usciti dimenticando a casa il ciuccio ma senza rientrare a prenderlo, perché quando ce ne siamo accorti eravamo già troppo lontani, con successive scenate tragiche per tutta la sera/giornata/pomeriggio: almeno 2.
Momenti di nostalgia del pancione: 45.
Baci ricevuti dal Nano: ben 187, di cui non richiesti 23.
Volte in cui ho cercato di dissuaderlo da smanacciamenti pubblici del suo pisello: 197. Volte in cui sono effettivamente riuscita a dissuaderlo: 8.
Telefonate dal lavoro: 1, rapida e indolore.

E poi… Compleanno del Nano: celo; Inizio della fase dei “perché?”: celo; Piacevole aperitivo in un castello abruzzese, circondata da meno piacevoli figli di papà: celo; stella cadente vista: celo; vicini di ombrellone rumorosi: celo; folla di ferragosto in spiaggia: celo; grigliata con abbuffata di costine: celo; rientro a Milano sotto la pioggia: celo.

Insomma, tengo nel cuore l’immagine di Bibi felice che nuota nella sua ciambellina gonfiabile, i riflessi del sole sull’acqua, la voce del mio cucciolo che dice “Guadda, mamma, un tatto (sasso)! A che coda tevve?” e che prima della nanna mi cerca e dice “Mamma, voio te”.


Buon rientro in ufficio.

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