giovedì 17 ottobre 2013

La frase di per sé era semplice


Alla famiglia di Mamma: “Divento mamma”

Reazioni
Zia S.: Oddio devo comprare un vestito! (per il matrimonio, ndr). 
Altri: O_o
Nonna Bis A.: silenzio, esce dalla stanza. Rientra con gli occhi lucidi. Mi prende le mani e dice: “A volte mi chiedo cosa sono arrivata a quasi 84 anni a fare, ma in questi momenti capisco per cosa vale la pena vivere così a lungo”. La reazione più bella di tutte.

Alla famiglia di Papà: “Aspetto un bambino”
Reazioni
Silenzio da varie parti.
Nonna Bis C.: Oddio, da te non me l’aspettavo proprio. Tu, che vai pure in chiesa. (Il silenzio imbarazzato aumenta) Eccola lì, la mia paura più grande. Un macigno che mi aveva buttato addosso mia nonna, quella che in fondo ero sempre stata la preferita in quanto prima nipote. Cosa che avevo sempre odiato, tra l’altro. Poi ho scoperto che era offesa perché ci eravamo già viste una volta, da quando l’avevo saputo, e non gliel’avevo detto prima.

Alle Fantastiche 5: “Ragazze, stasera sono in ritardo..” 
Tutte: commenti e risolini sul mio “ritardo”.. e io, pensando chenonc’ènientedaridere “..perché stavo discutendo con mia mamma sul rischio di guidare incinta. Aspetto un bambino.”. 
N. scoppia a piangere. 
F. mi insulta. 
M. piange pure lei. 
A. e L. sono attonite. 
Alla cena partecipa pure S., attuale marito di F., che avrei preferito non ci fosse. A quella cena mangio pure due fette di salame, eccheccavolo in fondo non sono ancora incinta-incinta, vero? 


All’amica con cui avevo pianto la domenica dopo messa e ad altre due: “Ragazze, io pochi giorni fa ho fatto un test di gravidanza. Era positivo”… sgomento, poi abbracci da tutte e tre. 

S. è abbastanza sconvolta, A. mi salta praticamente in braccio. V. non sa che dire, anche sua sorella è incinta di pochissimo.

A V., amica che nel gruppo aveva dato scandalo prima di me, rimanendo incinta dopo pochi mesi, di uno che noi conoscevamo pure poco e che all’inizio della storia stava ancora con la ex. “Sai, pensavo di fare un regalo speciale a tua figlia, per Natale” “Ma no, che regali, già le fate sempre mille cose, non importa..” “no, io pensavo ad un regalo speciale, tipo.. un cuginetto. Fatto da me. Che è già in arrivo”. V. All’inizio non capisce, poi ha un mezzo svenimento. Ma mi abbraccia forte.

Ad altre amiche, in pizzeria. Faccio l’annuncio.
 T. inizia a piangere di brutto (con le stesse lacrime che due anni dopo le vedrò versare in chiesa, mentre vado all’altare a braccetto con mio padre), C. mi insulta. Letteralmente. Mi ha detto qualcosa tipo “tu sei scema, adesso ti vorrei picchiare” e poi scoppia in lacrime pure lei. Siamo nella pizzeria sotto casa, dove mi conoscono tutti. Il proprietario ci vede ridere e piangere, e porta una bottiglia perché “mi sa che dovete brindare, ragazze, ma non so a che cosa”.

Agli amici di Cody è stato stranissimo dirlo. Eravamo a una festa, li abbiamo radunati e stavo per fare l’annuncio quando M., amico storico di Cody, ci guarda e urla “Evviva, Cinzia è incinta!” E inizia a stringerci la mano alzando il bicchiere. 
Gli altri ridono con lui, tranne T. che lo sa già. 
Noi proviamo a fargli capire che è vero, è proprio quello che stavamo per dire. Il sorriso di M. lentamente si spegne. Ma torna subito, e gli amici brindano per noi.

Lo dico alla regista di teatro, la quale si stupisce che nel 2011 possano ancora accadere queste cose. Reazione comune, che sentirò tante altre volte. 
Durante le vacanze, lo diciamo quasi a tutti.

Intanto, il 23 dicembre il mio costosissimo ginecologo privato riesce a infilarmi nell’ultima visita del giorno. 
E sento che lui, o lei, ha un cuore che batte. Che poi è ovvio. È un essere vivente, la prima cosa che si forma effettivamente è il cuore. 
Cody non c’è, sono con Mamma e Sorella. 
Ecco, lì inizio a diventare effettivamente incinta.

Dirlo a tutti, sentire che il coso ha un cuore, avere a casa una foto grigia con un puntino bianco, iniziare a pensare a cose tipo “devo leggere dei libri sulla gravidanza, devo leggere libri sul parto, dobbiamo trovare dove vivere, non so niente di bambini, anzi forse non mi piacciono neanche molto, ho paura, oddio ma sono davvero incinta?” mi ha fatto iniziare a capire che qualcosa stava cambiando, per sempre. 
Non immaginavo quanto, però.

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