Ci conosciamo dalla prima liceo.
Anzi, una di loro la
conosco dalle elementari.
Eravamo compagne di scuola. Dopo la maturità, sono
praticamente le uniche compange di classe con cui ho mantenuto contatti. Io le
chiamo “Le fantastiche 5”.
Sabato ci siamo viste, dopo settimane. Siamo andate
in un bar in centro, tipo Starbucks. Era bellissimo guardarci, almeno da
dentro.
Siamo sei, di cui tre sposate, una convivente e due (?)
single. Tutte più o meno lavoratrici. Liceo linguistico, in quattro abbiamo
continuato a studiare lingue, le altre due era più da giurisprudenza. N. sosterrà
l’esame di Stato a fine anno, M. ha mollato dopo poco e ora è quella meno “laureata”
ma con il lavoro migliore. Una delle due mamme sono io, l’altra, F., ha un cucciolo di quasi un anno ed è
combattuta tra cercare di nuovo lavoro (l’ha perso, come me, causa gravidanza)
o continuare ancora un po’ a fare la mamma, perché è tanto bello.
Quando siamo tutte insieme, facciamo parecchio casino. I discorsi
si incrociano, gli aggiornamenti vengono annunciati con più o meno solennità,
si ride tanto ma sappiamo anche essere serie. A. ci racconta della sua ultima
(e ormai temo, rimpianta) conquista, un tipo strambo mollato settimane fa, che
le manda sms con scritto “Buongiorno, respira” e che rasenta lo stalking. Noi
prima ci divertiamo a leggere i suoi messaggi, poi passiamo a consigli
semi-seri con contorno di minacce legali varie da N.
M. ci fa notare che siamo passate dalle serate con mojito e
birra ai sabati pomeriggio con cappuccino e muffin. L. ha finito una
traduzione, ma non ha molte novità (o magari le ha dette mentre io ascoltavo qualche
altro discorso). Diventa di nuovo zia, e si informa se la prima nipotina può
diventare “sua” per usucapione visto che ormai suo fratello e la moglie avranno
un altro bambino. F. ha avuto un’offerta di lavoro, ma non le hanno ancora
preso il bambino al nido, e non sa se accettare. Io racconto del contratto in
scadenza, del mio Bibi e anche di mille altre cose (si sa che sono logorroica),
mi dimentico di annunciare che ho un blog. Sai che annuncio… N. è tesa per l’esame
e racconta alle altre di quando io e lei ci vediamo a pranzo (lavoriamo nella
stessa via). Racconta di quella mia
collega, che ha un bambino dell’età del mio Nano, che è in fissa con la “pancetta”
che le è rimasta. N. l’ha conosciuta, e la prima cosa che le ha chiesto è stata
“Ma sei incinta?”
Ci scambiamo i regali. Da un paio d’anni, ogni volta che ci
si vede, è come Natale. Ci “mettiamo in pari” con i compleanni. Ci regaliamo
tanti libri, cose per la casa e per il trucco. F. stavolta riceve un buono virtuale
per una serata a teatro con suo marito, senza il bambino. Perché capiamo che
dopo quasi un anno in cui fai solo sempre e unicamente la mamma, forse ha
voglia di staccare un po’, e secondo noi ne ha diritto. Noi in cambio
invaderemo casa sua per babysitterare il piccolino.
Siamo passate dallo scriverci sms sulle interrogazioni,
passarci i compiti e studiare in biblioteca interrogandoci a vicenda a fare le
vacanze insieme, a sbronzarci uscire la sera insieme, e poi a organizzare
matrimoni e andare a trovare in ospedale i nostri figli appena nati. Dai libri
di scuola, ai manuali di puericultura, ai cv tradotti in inglese per cercare
lavoro. Abbiamo litigato, fatto pace, ci siamo un po’ perse di vista e poi
riavvicinate.
Per quanto mi riguarda, loro asciugavano le mie lacrime a
scuola, quando il grande amore della mia adolescenza – uno che non so cosa ci
ho trovato, per circa 6 anni, meno male che poi mi ha mollata lui, aprendomi
gli occhi – mi faceva soffrire. Facendo il filo a una che ora è sposata, non
con lui, e ha sei figli. Loro c’erano mentre preparavamo la maturità, e
hanno assistito al mio orale. Loro c’erano a entrambe le mie lauree. Erano lì
al funerale di mio nonno, al battesimo del Nano e al mio matrimonio.
Quando F. si è sposata, a giugno, abbiamo scritto un
discorso da fare durante la festa. E lei il giorno dopo ci ha ringraziate con un messaggio,
dicendo che ormai ci conosciamo da metà della nostra vita!
Beh, io penso che è
una bella metà di vita, con voi, amiche.
Love you!!!!!!!!!
RispondiElimina