martedì 10 settembre 2013

Riflessioni sparse

Non ho ancora fatto un post sull'ufficio. Non riuscirei a spiegare cosa faccio, come lo faccio e soprattutto cosa penso, di questo lavoro, senza essere troppo precisa sui dettagli. Che poi per sbaglio un collega mi becca, o peggio, un capo, e finisco su corriere.it come "Dipendente sputtana ufficio su blog, licenziata in tronco". Ma poi licenziata di che? Devono solo aspettare che mi scada il contratto - tra poco poco poco pochissimo - e lasciarmi a casa. Cosa che tra l'altro potrebbe accadere anche senza un mio post sull'ufficio, e senza che venga scoperto.

Stamattina mi piaceva come mi ero vestita. Abitino (ereditato da mia sorella, sulla quale prima o poi scriverò), un filo di trucco, scarpa con mezzo tacco. Poi mi guardo dopo un'ora in ufficio e penso che potevo truccarmi un po' di più, e un po' meglio (per intenderci, per me un filo di trucco equivale a mettere il mascara). Prima della pausa pranzo, penso che forse se fossi più magra mi piacerei di più. Dopo il pranzo, penso che ho mangiato poco, e sono orgogliosa di me. Non lo sarò più quando tra 45 minuti avrò fame. E se mi guardo bene allo specchio vedo anche le rughe e le occhiaie.

Ho comunicato il link del blog alla mia prima amica (vera, intendo, l'altra blogger che lo sa non la conosco di persona) (ciao Elena!). L'ho detto a Cody lui non ha quasi reagito. Ma come, penso, non ti offendi? Non volevi essere il primo a leggere le mie bellissime parole, le mie creazioni? "No, amore, se vuoi che il blog lo leggano solo le tue amiche per me va bene".

Bibi. Ieri mi sono tragicamente accorta che sta crescendo. Di già. Sa togliersi i sandaletti e rimetterli, da solo. Arriva al ripiano della cucina, su cui appoggia il ciuccio prima di bere, e beve dal bicchiere. Riesce, quando vuole, a mangiare un pasto intero con la forchetta, infilzando la pappa con una precisione e concentrazione che io trovo commoventi. Riesce ad addormentarsi solo tenendomi la mano, quasi senza quel contatto fisico che a me, invece, manca. E parla con una proprietà di linguaggio incredibile per la sua età. Ieri mi ha detto, con sguardo speranzoso: "Mamma, queta è tua machina. Queta è mia machina. Giochiamo?" E io stavo cucinando. Inizio già a sentirmi in colpa... e ha solo due anni.

A volte mi sento brava. Questo weekend ho fatto un sacco di cose, dalle pulizie a due ore di gioco solo io e Bibi ai giardini, da un po' di tempo col marito ad aver eliminato tutta, e dico tutta, la pila di cose da stirare. A volte invece la casa è sporca, la cena non è pronta, non ho tempo di dedicarmi a nessuno dei miei due uomini e magari il lavoro mi stressa. E se non si vende, inutile nascondersi dietro a un dito, è anche colpa mia. A volte lo sento, che è colpa mia. E a volte ci provo a cambiare le cose, giuro. A volte invece no, mi deprimo e basta.

La ragazza di un mio amico ha avuto un ictus. 33 anni, come si suol dire, l'hanno presa per i capelli. Hanno appena comprato casa, si vogliono bene. E io l'ho saputo 10 giorni fa e non l'ho ancora chiamato. Cosa gli dico? Mi dispiace? Beh, vorrei anche vedere. Se hai bisogno di qualcosa sono qui? Ma và, lui è in Toscana, e poi non ci sentiamo nemmeno più spesso. Ti sono vicina? Questa penso stimolerebbe l'insulto. Ecco, quindi non lo chiamo perché non saprei cosa dire. Vorrei solo dirgli che ho saputo, e non so come ci si può sentire, che però gli penso, e che vorrei davvero poter fare qualcosa per loro ma so che non posso. Ecco. Magari stasera gli telefono.

Dato che quando si è in tre, i conti non tornano maledettamente mai, Cody ha creato un file excel per tenere monitorate le spese. Settimana scorsa mi ha detto che ultimamente spendiamo abbastanza poco.. e ho dovuto confessare che io è da aprile che non lo aggiorno, quel file. Ci è rimasto male. 
Ma da buon ingegnere ha trovato la soluzione: una deadline! "Entro il 10 del mese devi aggiornare il file al mese precedente, in questo caso a tutti i mesi precedenti". Ieri sera. Io: "Amore...? Coccole o spese?" (faccia da gattina, che so che non mi viene bene e sembro un'ebete ma lui il messaggio lo coglie lo stesso). Lui: "Va beh, dai, facciamo che il file lo aggiorni entro il 15". Eheh.

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